BIELLA 14-07-2021 L’indagine congiunturale realizzata da Unione Industriale Biellese rispetto alle previsioni degli imprenditori sul terzo trimestre 2021 riflette il miglioramento delle aspettative già evidenziate a livello nazionale. Migliorano le previsioni sull'occupazione (il saldo ottimisti-pessimisti torna in area positiva con 9,1% rispetto al -3,2% del trimestre precedente) e sulla produzione, che registra un incoraggiante 6,6%, rispetto allo 0,8% del secondo trimestre 2021. Parallelamente emerge una maggiore fiducia per quanto riguarda le previsioni sugli ordini, che segnano un’inversione di tendenza dall’area negativa a quella positiva: il saldo fra ottimisti e pessimisti per gli ordini esteri passa da -9,8% del secondo trimestre 2021 a 8,9 mentre il saldo per gli ordini totali passa da -3,3%, a 9,1%.
Ritornando al fronte occupazionale, sono circa 33.880 i contratti programmati dalle imprese piemontesi per luglio 2021, 19.340 unità in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e 5.590 unità in più rispetto all’analogo periodo del 2019, quando il mercato del lavoro non aveva ancora dovuto affrontare le problematiche causate dalla pandemia da Covid-19. I segnali di ripresa che i più qualificati osservatori economici stanno registrando negli ultimi mesi sul fronte della crescita delle esportazioni e degli investimenti, vengono confermati anche nell’ultima indagine mensile del Sistema Excelsior che, di riflesso, segna un sorpasso nei programmi di assunzione che arrivano a superare anche i livelli pre-Covid. Il 75,7% delle entrate riguarderà lavoratori dipendenti, il 17,4% lavoratori somministrati, il 2,5% collaboratori e il 4,3% altri lavoratori non alle dipendenze
A commentare l’indagine che riguarda le prospettive del nostro territorio è Paolo Barberis Canonico, vice presidente dell’Unione industriale biellese con delega all’Economia di Impresa, Sviluppo delle Filiere e Sostenibilità: «Il sentiment che emerge dalla nostra indagine indica un cambio di tendenza che, dopo la crisi epocale del 2020, guarda alla ripresa. Si tratta di segnali incoraggianti ma è necessario essere consapevoli che dovremo fronteggiare un periodo molto complesso. Dopo tanti mesi di stallo, la risalita dell’economia verso i livelli pre crisi potrà avere un’accelerazione molto rapida: il rischio è non essere abbastanza pronti a governare la ripresa, dopo aver affrontato un pesante periodo di crisi. Questa prospettiva impone quindi scelte strategiche precise da parte delle aziende, supporti strutturali attraverso il PNRR e riforme ormai non più prorogabili. Dovremo fronteggiare la sfida dei cambiamenti che le conseguenze della pandemia hanno imposto in modo così dirompente, governando con visione e concretezza le trasformazioni dettate dai nuovi scenari dei mercati internazionali e dai nuovi modi di intendere l’organizzazione all’interno delle nostre aziende. Da questo punto di vista, sono convinto che la nostra forza, come manifattura e come territorio, sta nella filiera, che possiamo ulteriormente rafforzare e valorizzare».


