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BIELLA 27-06-2022 J avier Zanetti e Ivan Cordoba si raccontano al Biella Forum

Una serata indimenticabile per i tanti tifosi nerazzurri

“Il Triplete è stata una cosa unica, che resterà per sempre nel nostro cuore di interisti”. Così capitan Javier Zanetti ha aperto la serata di “Noi del Triplete. I protagonisti si raccontano” organizzata dal vicesindaco e assessore allo Sport della Città di Biella Giacomo Moscarola, affiancato dal consigliere comunale Cristina Zen nell’ambito di “Campioni sotto le stelle”. Subito dopo ha preso la parola Ivan Ramiro Cordoba: ”un ricordo che rimane vivo”. A presentarli, nella cornice del Biella Forum (le condizioni meteorologiche, con la pioggia battente fino dopo le 14 avevano consigliato l’amministrazione di trasferire la serata indoor, rinunciando a malincuore a piazza del Battistero) è toccato alla coppia di giornalisti formata da Alessandro Alciato e Pierluigi Pardo, abili a far snocciolare alle star sudamericane i ricordi più belli.

“Tanti momenti di difficoltà, che abbiamo superato insieme” il leit motiv della serata. Nel primo collegamento il palasport del Forum ha esultato per la presenza del “principe” Diego Milito, intonando “facci un gol“. Dall’Argentina Milito ha detto che “un Triplete è per sempre, che rimarrà speciale sia per noi come gruppo, sia dal punto di vista personale. Prima di ogni partita ascoltavamo una canzone di un cantante uruguaiano, che parlava di lanciare in aria una moneta e a quel punto quel che succede succederà. Un nuovo Triplete? Non so se sarà irripetibile, però ti deve girare tutto bene e ci vuole anche un pizzico di fortuna, oltre ad avere un grandissimo gruppo”.

Jose Mourinho non è potuto intervenire alla serata, ma lo Special One è stato ricordato dalle due stelle nerazzurre. “La sua sicurezza ha contagiato tutti. A volte ci faceva allenare 11contro 10 per abituarci ad ogni situazione: è molto preparato ed è sempre stato avanti”.

La sorpresa inaspettata è poi arrivata con il secondo collegamento di Julio Cesar. “Se ripenso al Triplete? Bella domanda. Credo sia il mio momento più bello nel calcio. Ancora oggi se ne parla e viene riconosciuto il lavoro fatto. La parata col Barcellona resta una delle più difficili e belle della mia carriera: sicuramente la più importante. Il segreto di quel gruppo, con Mourinho, è stato come siamo riusciti a gestirci. Anche chi giocava di meno è stato fondamentale. Mou? Il primo anno bellissimo, meno la seconda stagione e forse avevo perso un pizzico di fiducia. Non vedevo dove volesse andare e il suo modo di motivare non lo capivo fino in fondo”.

“Per me Massimo Moratti è stato come un papà - conclude Zanetti -. Mi ha preso da giovane, da una piccola squadra e mi ha fatto sentire subito come a casa. Per questo dico che l’Inter è unica. Sono cambiati i tempi, ma dobbiamo tornare ai valori umani. Quando indossi questa maglia devi conoscerne la storia è i giocatori di oggi lo devono capire”.

 

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