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biella cai

 

BIELLA 11-10-2022 Il Club alpino italiano (C.A.I.), fondato in Torino nell’anno 1863 per iniziativa di Quintino Sella, libera associazione nazionale, ha per scopo l’alpinismo in ogni sua manifestazione, la conoscenza e lo studio delle montagne, specialmente di quelle italiane, e la difesa del loro ambiente naturale.
Articolo 1 dello Statuto del Cai.

È l'una e mezza pomeridiana del 10 ottobre del 1872, un giovedì, quando una trentina di notabili biellesi, appassionati di montagna, si danno appuntamento al Circolo Sociale.
All'ordine del giorno c’è la costituzione della sezione di Biella del Club alpino italiano.

Il Cai, fortemente voluto dal biellese Quintino Sella (1827-1884), è da 9 anni che ormai è attivo. Era nato a Torino il 23 ottobre del 1863 e della bontà dell’idea di far nascere un club dedicato agli alpinisti se n'era definitivamente convinto lo statista biellese di ritorno dalla scalata al Monviso avvenuta quello stesso anno, in un afoso mese di agosto. Il modello era quello dell'Alpine Club inglese. A presiedere la riunione è l'avvocato Daniele Vasto, sottoprefetto di Biella.
Viene subito nominato l'ufficio di direzione che avrà l'incarico di ottemperare a quegli atti necessari alla nascita della sezione. Quintino Sella viene eletto per acclamazione presidente onorario.
Dal verbale dell'assemblea leggiamo che per scheda segreta vengono nominati il presidente effettivo nella figura del marchese Tommaso Ferrero La Marmora, il vice presidente il cavalier avvocato Agostino Bella Fabar, e i membri della direzione nei nomi di Severino Pozzo, Domenico Vallino, Ludovico Corona, Alberto Vercellone, Celestino Garzena, Giovanni Prato. A direttore e tesoriere è designato Gioacchino Amosso a direttore segretario Giuseppe Corona.
Sarà quest'ultimo a pronunciare le seguenti parole.

“Sarebbe impossibile, o Signori, esprimervi la gioia, il sincero orgoglio che io provo nel vedere i miei deboli sforzi coronati da sì felice successo, nel vedere oggi impiantata una nobile istituzione di cui, dietro i consigli di Quintino Sella, io mi feci umile, ma risoluto iniziatore. Non tralascerò però di ringraziare vivamente coloro che, nell’opera mia, validamente mi appoggiarono, di ringraziare tutti i soci già iscritti delle loro numerose e cordiali adesioni, di ringraziare voi in special modo che oggi premurosi qui  vi recaste a ribadire gli anelli di una catena che, stringendoci fraternamente, ci condurrà presto a raggiungere quella meta,  alla sviluppo del corpo e della mente, vantaggiosa, che ardenti, ci siamo segnata”.                                                                               

«Faccio mie queste parole pronunciate allora da uno dei padri della nostra sezione. Come non esprimere gioia nell’essere qui oggi, insieme con il mio consiglio, con i presidenti emeriti, in questa aula del Consiglio — l'aula più sacra della città, casa della democrazia, custode dei valori e della tradizione biellesi che il grande nostro socio Alfredo Frassati (1868-1966), avvocato, diplomatico, giornalista e fondatore de La Stampa in un famoso articolo scrisse, non senza retorica ma qualche volta viva la retorica, ci devono riempire di così tanto orgoglio da farci sentire come crociati impegnati a difendere il Santo Sepolcro — a dare inizio al nostro 150°. Ringrazio il sindaco Claudio Corradino che ci accoglie in questa sede che vide Quintino Sella svolgere il suo mandato di consigliere comunale», dichiara Andrea Formagnana, presidente della sezione

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