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cantiere lavoro

 

BIELLA 21-12-2022Il Collegio Costruttori Edili - Ance Biella ha sottoscritto in Prefettura, un protocollo d’intesa in cui si crea un percorso definito per favorire l’inserimento lavorativo, e quindi l’integrazione sociale, di migranti richiedenti e titolari di protezione internazionale o speciale e di altri cittadini stranieri in condizioni di vulnerabilità, nonché degli sfollati ucraini accolti nelle strutture temporanee gestite dalla Prefettura.

Il progetto nel Biellese coinvolgerà le persone accolte nel sistema dei Cas della Prefettura. L’accordo è un addendum al protocollo firmato a luglio che, oltre alle parti datoriali rappresentate da Unione Industriale, Cna, Confartigianato, Api, ha visto impegnarsi sindacati, Camera di Commercio e Fondazione Cassa di Risparmio.

La novità più importante introdotta da questo accordo è che finora, prima di essere riconosciuti come rifugiati e ricevere il permesso di soggiorno e quindi la possibilità di lavorare, queste persone dovevano attendere un iter complesso. Con questo sistema, che coinvolge anche coloro che sono in attesa di questo riconoscimento, ciò può avvenire più facilmente, iniziando a svolgere attività di formazione per avviarsi al lavoro. Attraverso Ance e i sindacati, saranno incrociati i dati di domanda e offerta di lavoro delle imprese. Anche attraverso la Fondazione Cassa di Risparmio di Biella e altri bandi nazionali sarà possibile finanziare iniziative di formazione. 

«Apripista di questo progetto di integrazione, a livello nazionale, è stata proprio Ance che già a maggio ha sottoscritto un protocollo con il Ministero degli Interni. Sono orgoglioso che oggi questa iniziativa veda coinvolta la nostra organizzazione territoriale», dichiara il presidente di Ance Biella Andrea Bonifacio.

Il Prefetto Franca Tancredi dice: «Questo protocollo ha come obiettivo di fare un modo che l’accoglienza non sia fine a se stessa. Il Protocollo con le Associazioni datoriali, le Organizzazioni sindacali e la Fondazione Cassa di Risparmio, ha posto le basi per un cambio di rotta nell’accoglienza dei richiedenti e titolari di protezione internazionale o speciale e degli sfollati ucraini, anche essi ospiti nei C.A.S. della Prefettura, verso un nuovo modello di governance multilivello e un nuovo paradigma nel rapporto pubblico/privato, in grado di coniugare accoglienza, integrazione e tutela della legalità. La finalità di tale documento pattizio è duplice: efficientare il sistema di accoglienza e di integrazione mediante la costruzione di itinerari formativi finanziabili nell’ambito del F.A.M.I. (Fondo Asilo Migrazione Integrazione) e il conseguente avvio al lavoro; ottimizzare l’economia del territorio, favorendo il matching tra domanda e offerta di lavoro, così da soddisfare anche il fabbisogno di personale delle imprese aderenti alle Associazioni di categoria firmatarie».

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