BIELLA 16-5-2025 In cammino lungo le strade degli alpigiani, al seguito della mandria che sale in montagna. Per festeggiare il ritorno della vita negli alpeggi dell’Oasi Zegna e dell’Alta Valsessera, in provincia di Biella. Un evento anche culturale che valorizza e preserva le tradizioni di un tempo e garantisce prodotti di qualità.
Vivere il mondo pastorale, la sua cultura e le sue pratiche: una giornata all’aria aperta, al seguito delle mandrie che salgono verso gli alpeggi. L’antica pratica della transumanza si scandisce nella salita in alpeggio delle mandrie e delle greggi nella tarda primavera e nella loro discesa a fine ottobre. La pratica rappresenta da tempi immemorabili una necessità gestionale per valorizzare l’attività pastorale, ma anche un rito, una scansione del tempo, la garanzia di presidio e tutela della montagna.
Oggi è un simbolo di cultura alpigiana, di tutela delle tradizioni e della vita di un tempo. Oltre ad una garanzia di una produzione di latte e formaggi autentici e genuini. Le condizioni di vita in alpeggio non sono più le stesse di un tempo, tuttavia la vita da margaro e da pastore continua ad essere difficile per tante ragioni, al punto che sembrare sempre più residuale. Basta camminare in montagna per accorgersi di quanti alpeggi sono oggi abbandonati e di come gli arbusti e il bosco stiano poco a poco impossessandosi dei pascoli. Qualcuno resiste e continua a tener fede alle pratiche tradizionali, accompagnando in montagna le bestie con una lunga camminata, senza servirsi del trasporto su camion. È il caso di Lauro e Walter Croso e della famiglia Ferrero che ogni anno, a fine maggio, portano oltre 200 mucche dalla cascina invernale a valle ai prati erbosi dell’alpe Campelli in Alta Valsessera e all’Alpe Moncerchio in Oasi Zegna.
Nella tarda serata di sabato 24 maggio le mucche si mettono in cammino in direzione Masserano, Casapinta, Strona, Vallemosso, Pianezze, Camandona. Qui, in frazione Cerale, attaccano la salita verso Bocchetto Sessera lungo l’antica strada dell’alpe, una delle mulattiere battute da secoli e secoli che dalla pianura portano ai pascoli montani. Arrivati a Bocchetto Sessera, la mandria si divide e una parte scende a Piana del Ponte per poi risalire, attraverso il Selletto Grande, per la destinazione finale dell’Alpe Campelli, mentre l’altra parte arriva con un percorso decisamente più breve all’Agriturismo Moncerchio.
Si cammina parlottando a fianco delle mucche, ammirando paesaggi, panorami, colori, specificità botaniche, mentre profumi di erbe alpine e afrori di bestie stuzzicano le narici. La straordinaria colonna sonora è data per tutto il tragitto dal dondolante suono dei campanacci, dai muggiti e dall’abbaiare dei cani, dalle voci potenti dei margari che chiamano per nome le singole mucche o impartiscono ordini ai cani.
Seguire per un tratto più o meno lungo la mandria rappresenta un’esperienza immersiva straordinaria che consente di attivare e far godere tutti i sensi, nessuno escluso. L’aria frizzante della montagna, la condivisione della passeggiata con i margari e i propri amici, la convivialità di un pranzo sui prati o in un agriturismo dell’Oasi Zegna fanno il resto per rendere speciale una giornata all’insegna della natura e della storia.


