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Palazzo della Consulta Roma 2006

ROMA - 22-5-2025 -- Con la sentenza 68 depositata oggi 22 maggio, la Corte costituzionale ha dichiarato incostituzionale l’art. 8 della Legge 40/2004.
Si fa riferimento ai bambini nati in Italia a seguito di procreazione medicalmente assistita effettuata all’estero da una donna omosessuale rispetto alla sua compagna. Prima della sentenza di oggi, solo la madre biologica poteva riconoscere il figlio nato in Italia da procreazione medicalmente assistita effettuata all’estero, mentre alla compagna omosessuale che aveva dato il consenso alla procreazione, non veniva riconosciuto lo status di madre. Da oggi non è più così. Secondo la Corte, l’art. 8 della Legge 40/2004 è incostituzionale perché non garantisce il miglior interesse del minore e costituisce violazione dell’articolo 2 della Costituzione, per la lesione dell’identità personale del nato e del suo diritto a vedersi riconosciuto sin dalla nascita uno stato giuridico certo e stabile; dell’articolo 3 della Costituzione, per la irragionevolezza dell’attuale disciplina che non trova giustificazione in assenza di un controinteresse di rango costituzionale; dell’articolo 30 della Costituzione, perché lede i diritti del minore a vedersi riconosciuti, sin dalla nascita e nei confronti di entrambi i genitori, i diritti connessi alla responsabilità genitoriale e ai conseguenti obblighi nei confronti dei figli. Anche la compagna omosessuale della madre biologica, quindi, adesso è considerata madre.
Con la successiva sentenza 69, anch’essa depositata oggi, la Corte invece ha ribadito che è legittimo il divieto per la madre singola di accedere alla procreazione assistita. Secondo la Corte, nell’attuale assetto normativo, non consentire alla donna di accedere da sola alla procreazione medicalmente assistita rinviene tuttora una giustificazione nel principio di precauzione a tutela dei futuri nati. È, infatti, nel loro interesse che il legislatore ha ritenuto di non avallare un progetto genitoriale che conduce al concepimento di un figlio in un contesto che, almeno a priori, esclude la figura del padre. Il Parlamento è ovviamente libero di modificare l’attuale normativa.

Carlo Crapanzano

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